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ad aggregazione con altre persone, al Palazzo Ducale, Galleria Nazionale delle Marche e centro storico . Tutti i giorni

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con guida turistica privata, a disposizione per itinerari e percorsi personalizzati da programmare in base alle vostre esigenze

PALAZZO DUCALE

Il nome di Federico da Montefeltro è uno dei più evocativi della storia italiana: uno dei più colti, raffinati, illuminati signori e mecenati del Rinascimento, è grazie al suo amore per l’arte che il territorio umbro-marchigiano (e l'Italia intera) gode di alcune delle più interessanti opere pittoriche e architettoniche dell'epoca. Esempio eccelso di questa vocazione allo splendore artistico il Palazzo Ducale di Urbino, uno dei simboli più pregevoli del Rinascimento, costruito quando Federico da Montefeltro era duca della città, uno dei centri più importanti del XV secolo.

Sono tre gli architetti che si associano alla costruzione di questo edificio: il fiorentino Maso di Bartolomeo, il dalmata Luciano Laurana e il senese Francesco di Giorgio Martini che si avvicendarono negli anni. Il nucleo più antico, conosciuto come Palazzetto della Jole, fu costruito per volontà del padre di Federico, il conte Guidantonio, e a partire da esso e dalla piazza sottostante nel 1454 venne dato l’avvio ai lavori allo scultore-architetto di Bartolomeo. La facciata più famosa, quella dei Torricini, caratterizzata da due torrette svettanti con le loro 6 finestrelle ai lati di un volume a 3 piani con arcate balconiere, è attribuita a Laurana, così come lo Studiolo del Duca, uno dei capolavori dell’arte rinascimentale meglio conservati, praticamente intatto, interamente affrescato e intarsiato da artisti fiamminghi. All’architetto dalmata sono attributi anche ambienti del piano nobiliare come Scalone d'Onore, la Biblioteca, il Salone del Trono, la Sala degli Angeli, la Sala delle Udienze. Completò il palazzo l’architetto, ingegnere, artista di Giorgio Martini che aggiunse all’edificio un complesso impianto idrico, rivoluzionario e innovativo per l’epoca. La dinastia Della Rovere, che successe ai Montefeltro nel XVI secolo, ampliò ulteriormente il già mastodontico edificio aggiungendo un secondo piano nobile, l’Appartamento Roveresco. Fu durante l’epoca di appartenenza alla Santa Sede che Palazzo Ducale subì una spoliazione dei suoi beni e un lento degrado, ed è solo nel 1912 che moltissime opere d’arte verranno recuperate e andranno a formare quella che oggi è la Galleria Nazionale delle Marche, che occupa tutte le sale del primo e secondo piano del palazzo.

La galleria espone dipinti, affreschi, pale, sculture in pietra e lignee, arazzi, mobili, legni intarsiati, incisioni e disegni, tutte opere databili tra il Trecento e il Seicento. Suggestivi gli ambienti del percorso espositivo, dalla Biblioteca del Duca, passando per la Sala dei Banchetti, ma anche gli ambienti di servizio come le cucine e la scuderia. L’Appartamento del Duca ospita alcuni dei più importanti capolavori del Quattrocento, come le opere di Piero della Francesca, mentre le sale di rappresentanza custodiscono opere di Leon Battista Alberti, Paolo Uccello nonché arazzi di Raffaello. Negli Appartamenti della Duchessa è possibile vedere opere di Tiziano e ancora Raffaello. Queste sono solo alcune delle testimonianze dell’arte rinascimentale che il meraviglioso Palazzo Ducale custodisce, capolavoro da non perdere nell'immenso panorama culturale italiano.

Tratto da www.turismo.it/cultura/articolo/art/palazzo-ducale-a-urbino-il-gioiello-del-rinascimento-id8448/

 

SECONDO PIANO

Il secondo piano ospita le opere dalla metà del Cinquecento al Settecento. Il percorso prende avvio dalle sale dedicate al Barocci e ai suoi seguaci. Il nucleo delle sue opere si è ulteriormente arricchito in tempi recenti grazie all’iniziativa del MiC 100 opere tornano a casa. Sono entrati (e resteranno per 10 anni) nelle collezioni della Galleria Nazionale delle Marche, altre due opere di Federico Barocci provenienti dalla Pinacoteca di Brera. 
La stessa iniziativa ha arricchito questa sezione del museo di altre tre opere, due di Simone Cantarini e una di Cristoforo Roncalli detto il Pomarancio. 
Nelle sale del secondo piano trovano spazio anche le opere di altri artisti attivi in terra marchigiana, come Orazio Gentileschi, o di origine marchigiana, come Francesco Guerrieri e Giovan Battista Salvi detto il Sassoferrato.
Seguono alcune opere degli Zuccari, pittori di Sant’Angelo in Vado, località prossima ad Urbino – parte di proprietà della Galleria Nazionale delle Marche e parte provenienti dal deposito della Cassa di Risparmio di Pesaro – e di Federico Barocci, eccellente pittore urbinate di cui la Galleria Nazionale delle Marche custodisce un ricco nucleo di dipinti e disegni; compresi tra le opere del Cinquecento anche dipinti Tintoretto, Boscoli, Maso da San Friano, Naldini e altri.
Nelle nuove sale del secondo piano, è stata ricollocata anche la Donazione Volponi, la collezione dello scrittore Paolo Volponi donata – in due tranche – alla Galleria Nazionale delle Marche, in memoria prima di Roberto, il figlio del senatore scomparso tragicamente in un incidente aereo, quindi dello stesso Paolo, da parte degli eredi. Tranne per un piccolissimo nucleo di opere del Tre-Quattrocento a fondo oro, la collezione è costituita prevalentemente da opere del Seicento romano con capolavori di Guido Reni, Giovanni Lanfranco, Guercino, Mattia Preti, oltre ai vari Ribera, Orazio Gentileschi, Battistello Caracciolo e Salvatore Rosa.
La sezione sul Settecento è incentrata sul pontificato di Clemente XI, al secolo Giovanni Francesco Albani, nativo di Urbino e che, per tale motivo, rappresentò per la città marchigiana un momento particolarmente fiorente dal punto di vista culturale e artistico.

L’allestimento del secondo piano prevede anche due sezioni tematiche: una dedicata al paesaggio e una al ritratto. Per le peculiarità proprie del paesaggio del Montefeltro, la prima assume una connotazione particolarmente significativa.

Altre sezioni specifiche, che hanno già trovato posto nelle nuove sale sono il Gabinetto dei Disegni, che offre l’occasione di esporre, oltre a due monumentali cartoni di Domenichino e di Carracci, anche una selezione della raccolta grafica della Galleria Nazionale delle Marche che vedrà alternarsi – tra gli altri – numerosi disegni dello stesso Barocci di cui l’Istituto possiede una ricca selezione. 

Poi c’è la Galleria del Pasquino e la sala attigua, che permettono di ammirare una ricca rassegna di ceramiche di cui il Montefeltro fu una terra di eccellente produzione. Questa rassegna è formata parte dalle raccolte della stessa Galleria (che includono anche un nucleo di materiali provenienti dagli scavi effettuati nello stesso palazzo ducale) e da alcuni depositi provenienti da collezioni private oltre ad un ricco nucleo di pezzi della Fondazione della Cassa di Risparmio di Pesaro.

 

TESTO TRATTO DA

https://artemagazine.it/2022/07/08/galleria-nazionale-delle-marche-conclusa-la-musealizzazione-del-piano-superiore-di-palazzo-ducale-di-urbino/