Nello straordinario anno da Capitale italiana della cultura 2024, Pesaro e la sua provincia offrono una chiave di accesso esclusiva nel loro territorio. Sarà un viaggio culturale tra luoghi, eventi ed esperienze da vivere.
La Card, da stampare o conservare su supporto digitale, consente di beneficiare di tante agevolazioni per accedere alla ricca proposta culturale di Pesaro 2024.
CIRCUITO
Palazzo Mosca - Musei Civici
Piazza Mosca, 29
Casa Rossini
Via Rossini, 34
Area archeologica di via dell’Abbondanza
Via dell’Abbondanza, 21
Museo della Bicicletta
Via Rossini, 26
Centro Arti Visive Pescheria
Corso XI Settembre 184
Area Archeologica e Antiquarium di Colombarone
Strada San Cristoforo, 136
Museo Archeologico Oliveriano
Via Domenico Mazza, 97
Palazzo Ducale (visite guidate)
Piazza del Popolo, 1
Casa-Museo Giovanni Gentiletti
Str. Dei Guazzi, 4
Museo Officine Benelli
Viale Goffredo Mameli, 22
Sinagoga
Via delle Scuole, 23
Musei Civici Palazzo Ciacchi
Via Cattaneo, 34
VANTAGGI
Museo Nazionale Rossini
Via G. Passeri, 72 61121 Pesaro PU
https://www.museonazionalerossini.it
ingresso con biglietto ridotto
Museo Diocesano Albani
Oratorio della Grotta, Piazza Pascoli, 1 61029 Urbino PU
https://www.museodiocesanourbino.com
ingresso con biglietto ridotto
Museo Civico Brancaleoni - Palazzo Brancaleoni
Via Brancaleoni, 61046 Piobbico PU
https://www.castellobrancaleoni.it
ingresso con biglietto ridotto
Chiesa di Santa Maria delle Grazie
Via Sant'Anna del Furlo, 61033 Villa Furlo di Pagino PU
https://comune.fermignano.pu.it/
ingresso gratuito
Museo Diocesano - Arcidiocesi di Pesaro
Palazzo Lazzarini, Via Rossini 53 61121 Pesaro PU
https://www.arcidiocesipesaro.it/museo-diocesano-arcidiocesi-di-pesaro/
ingresso con biglietto ridotto speciale a €3
Domus del Mito
Via della Ghibelline, 6 61048 Sant'Angelo In Vado PU
https://visitsantangeloinvado.it/
ingresso con biglietto ridotto
Museo PAC: Museo Arte Tessile, ricamo, taglio e cucito
Via della Pieve, 5 61122 Candelara PU
https://www.candelara.it/museo-pac/
ingresso solo con la Card
Museo dei Fossili e dei Minerali del Monte Nerone
Palazzo Ubaldini, Via XX Settembre, 25 61042 Apecchio PU
https://www.vivereapecchio.it/museo/
ingresso gratuito per tutto il mese di febbraio
Testo e informazioni tratte da https://pesaro2024.it/card/
PESARO CAPITALE DELLA CULTURA 2024
"Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della cultura Dario Franceschini, ha deliberato il conferimento del titolo di "Capitale italiana della cultura" per l'anno 2024 alla città di Pesaro, ai sensi dell'articolo 7, comma 3-quater, del decreto-legge 31 maggio2014, n. 83. La proposta del Ministro si basa sul giudizio espresso dalla giuria, appositamente istituita, composta da sette esperti indipendenti di chiara fama nel settore della cultura, delle arti, della valorizzazione territoriale e turistica". E' quanto si legge nel comunicato finale del Cdm.
Questo è l’atto finale di un percorso intrapreso a luglio del 2021 dalla città marchigiana- che nel 2017 è stata riconosciuta come Città Creativa Unesco - che ha superato le altre concorrenti finaliste: Ascoli Piceno, Chioggia (VE), Grosseto, Mesagne (BR), Sestri Levante con il Tigullio (GE), Siracusa, Unione dei Comuni Paestum-Alto Cilento (SA), Viareggio (LU) e Vicenza. I loro dossier di candidatura erano stati presentati durante le audizioni tenutesi gli scorsi 3 e 4 marzo, e a decretare la città vincitrice è stata una giuria presieduta da Silvia Calandrelli.
Negli anni, il titolo di Capitale della Cultura è stato assegnato alle Città di Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena nel 2015; Mantova nel 2016; Pistoia nel 2017, Palermo nel 2018,Parma nel 2020 e nel 2021.
Procida è l’attuale Capitale Italiana della cultura mentre Bergamo e Brescia lo saranno nel 2023. “È stato un lavoro che avete fatto in condizioni difficili e con audizioni a distanza a causa della pandemia, quindi complimenti, i dieci dossier rappresentano davvero un grande sforzo”, ha sottolineato Silvia Calandrelli rivolgendosi ai sindaci delle città finaliste. “Questi dossier rappresentano un patrimonio ricco di idee e progetti, è stato un giro d’Italia della cultura. L’auspicio è che il patrimonio che avete messo in campo, coinvolgendo le comunità e il territorio, non venga disperso”.
La motivazione:
“La città di Pesaro offre al Paese una eccellente candidatura basata su un progetto culturale che, valorizzando un territorio già straordinariamente ricco di testimonianze storiche e preziosità paesaggistico-ambientali, propone azioni concrete attraverso le quali favorire anche l’integrazione, l’innovazione, lo sviluppo socio-economico”, è la motivazione con la quale la Commissione ha scelto Pesaro tra le città finaliste. “In questa prospettiva, la proposta conferisce il giusto equilibrio a natura, cultura e tecnologia, tre elementi che si fondono in un contesto di azione condivisa tra pubblico e privato. L’enfasi data al valore della cittadinanza come riconoscimento e come pratica attraverso concreti esercizi, oggi più che mai, afferma una direzione che può generare contributi per altre esperienze future. Lo sforzo di coinvolgimento delle giovani generazioni in un programma impegnativo appare particolarmente interessante alla luce delle sfide che l’incertezza dei tempi propone. La valorizzazione del rapporto tra città e territorio con un programma esteso in modo articolato a tutti i comuni della provincia integra voci rendendo corale il conseguimento del titolo di Capitale della cultura”.
Testo tratto da : https://www.rainews.it/articoli/2022/06/ora--ufficiale-pesaro-capitale-italiana-della-cultura-nel-2024-9fd83866-340f-444a-b24b-4069a9c5d203.html
PESARO "CITTA' DELLA MUSICA UNESCO"
Pesaro, 31 ottobre 2017 - L'Unesco ha decretato Pesaro 'Citta' della musica". L'ha annunciato su Facebook il sindaco di Pesaro Matteo Ricci. Un riconoscimento che giunge
alla vigilia delle celebrazioni per i 150 anni dalla morte del compositore Rossini, che cadono nel 2018.
"L'Unesco a Parigi ha appena comunicato la vittoria della nostra citta'- dice Ricci -. Un risultato storico, un volano straordinario per lo sviluppo culturale e turistico".
Il sindaco parla di «svolta», alla vigilia del 150esimo di Rossini: «Finalmente il cerchio si è chiuso e ne usciamo notevolmente rafforzati. Perché il marchio dell’agenzia delle Nazioni Unite conferisce grande autorevolezza alla città». Ancora: «Abbiamo puntato fortemente sul settore in chiave turistica: ora la visibilità Unesco sosterrà in modo importante la nostra vocazione. Aprendo nuove prospettive anche in campo economico». Sulla designazione, secondo il sindaco, ha pesato il sostegno del governo: «La nostra candidatura è stata volutamente costruita con la presidenza del consiglio (l’ex premier Matteo Renzi firmò il patto con Ricci al teatro Rossini, nell’agosto 2015, ndr) e con il ministro Dario Franceschini, a cui esprimiamo la nostra riconoscenza. Era quindi pienamente rappresentativa del Paese. D’altra parte Rossini sarà l’ambasciatore della bellezza italiana nel mondo nel 2018».
«La città della musica - prosegue Ricci - doveva avere la musica. Sdoganarla in tutte le forme, comprese quelle leggere e popolari. Abbiamo moltiplicato le occasioni: in centro, nelle piazze, nei locali. Inserendola ovunque. E’ stata la nostra strategia e alla fine ha pagato». Sull’agenda: «Ora avanti tutta con la legge speciale del 150esimo già approvata in Senato, che approderà alla Camera il 20 novembre. Ma anche con il museo strutturale dedicato a Rossini che nascerà a Palazzo Antaldi. Forti del risultato raggiunto oggi, che valorizzeremo per fare conoscere sempre più Pesaro anche a livello internazionale. Le due dimensioni si legano». Nel frattempo il sindaco sarà a Parigi il tre novembre, nella sede dell’Unesco (riunita in questi giorni per la 39esima assemblea generale, ndr) in place de Fontenoy. Dove è in programma l’evento dedicato ai centri candidati, che sarà anche una prima vetrina per i vincitori.
Evidenzia il vicesindaco Daniele Vimini: «Un grande lavoro di squadra, ringrazio tutti i collaboratori e coloro che si sono battuti per questo risultato storico. Un grazie a tutte le realtà musicali della città, nessuna esclusa, che con la loro passione e il loro fare musica hanno reso possibile questo riconoscimento mondiale».
Della rete Unesco, esclusi i nuovi ingressi, fanno parte 116 centri di 54 Paesi «che hanno fatto della creatività il tratto del loro sviluppo economico e culturale».Dopo la scrematura iniziale, per la chiamata 2017 in lizza per l’Italia restavano Pesaro e Genova per la musica, Milano per la letteratura, Alghero e Carrara per arte e artigianato popolare, Alba per la gastronomia. L’annuncio del direttore generale dell’agenzia delle Nazioni Unite Irina Bokova, oltre al dossier di Pesaro, premia anche quelli di Alba, Carrara e Milano. Le città entrano così nel novero ristretto dei centri italiani appartenenti alla rete Unesco delle città creative. Ovvero Bologna (musica), Fabriano (artigianato), Parma (gastronomia), Roma (cinema), Torino (design).
PESARO:
La città del grande compositore Gioacchino Rossini, presenta ancora le ricche testimonianze architettoniche e artistiche di varie epoche, romana, medievale, rinascimentale e moderna, con i
mosaici del V-Vi sec. del Duomo, il Palazzo Ducale, che fu sede degli Sforza e Della Rovere, la casa natale di Rossini, il Villino Ruggeri in stile Liberty. Tra le chiese, di grande interesse
artistico quella di San Francesco, Sant'Agostino e la facciata di San Domenico
Sorge nella piana alluvionale costiera adriatica, in corrispondenza della foce del fiume Foglia, stretta sui due lati dal colle Ardizio a sud-est e dal promontorio del colle S.Bartolo a
nord-ovest.
Il luogo fu abitato fin dal sec.VI a.C. (scalo marittimo alla foce del Pisaurus, l'attuale Foglia), ma la deduzione della colonia romana di Pisaurum fu opera di Quinto Fabio
Nobiliore (184 a.C.). Un decennio dopo (174 a.C.) fu portata a termine la costruzione delle mura ad impianto rettangolare sui due assi del cardo e del decumano, individuabili nelle attuali vie
S.Francesco-corso XI Settembre e via Branca-via Rossini. Dopo alterne vicende, la città decadde progressivamente fino alla sua distruzione ad opera dei Goti di Vitige (539 d.C.). Gradualmente
ricostruita sulle rovine dell'abitato romano, fece parte con Rimini, Fano, Senigallia e Ancona della bizantina Pentapoli Marittima e successivamente, dopo una breve dominazione dei Longobardi, fu
donata dai Franchi al Pontefice, entrando così nell'orbita della Chiesa romana (774 d.C.). Divenuta libero comune nella prima metà del XII secolo, lottò con le città vicine (Fano in particolare) per
espandere il proprio territorio, fino a quando non ne divenne Podestà (anno 1285) Malatestino Malatesta, seguito nella stessa carica dal figlio Giovanni (detto Gianciotto), marito tradito della
celebre Francesca da Polenta, resa immortale dai versi di Dante Alighieri per il suo tragico amore per il cognato Paolo. Gli successe nel 1304 il fratello Pandolfo I cui seguirono nel 1326 Malatesta
detto Guastafamiglia e nel 1343 Pandolfo II, valoroso capitano di ventura con il quale i Malatesta assunsero il titolo di Signori di Pesaro. E Signori munifici i Malatesta lo furono veramente come
testimonia ancora oggi lo splendido portale gotico della chiesa di S.Francesco (nota anche come Madonna delle Grazie) dove è pure il sepolcro della Beata Michelina Metelli, morta nel 1356. Pandolfo
II, noto anche per la profonda amicizia che lo legò al poeta Francesco Petrarca, morì nel 1373, lasciando un figlio ancora piccolo che divenne signore della città nel 1386. Fu costui, Malatesta detto
'dei sonetti', uomo d'armi e di lettere, che seguendo l'esempio paterno commissionò i magnifici portali gotici delle chiese di S.Domenico e di S.Agostino e trasformò la sua dimora in una vera e
propria corte, grazie anche al raffinato contributo della moglie Elisabetta Varano da Camerino. Con la sua scomparsa (1429) si ebbe il definitivo declino del ramo pesarese dei Malatesta, quando
Galeazzo cedette la città con regolare contratto ad Alessandro Sforza (1445), suscitando le ire del cugino Sigismondo, allora signore di Rimini e di Fano. Agli Sforza (Alessandro, Costanzo e
Giovanni) Pesaro deve la costruzione dell'aristocratica facciata lauranesca del Palazzo Ducale (1461-1465) e, sul colle S.Bartolo, il nucleo più antico della famosa Villa Imperiale, ampliata e
abbellita in seguito al tempo dei Della Rovere da Gerolamo Genga e da una schiera di abili pittori e decoratori (sec. XVI). Sempre alla munificenza degli Sforza Pesaro deve il bel coro intarsiato
della chiesa di S.Agostino e la costruzione di Rocca Costanza, possente struttura difensiva oggi destinata ad ospitare la sezione pesarese dell'Archivio di Stato. Con la morte di Giovanni Sforza,
sfortunato cognato di Cesare Borgia di cui subì l'ambiziosa prepotenza dopo averne sposato la sorella Lucrezia, la signoria di Pesaro passò a Francesco Maria I Della Rovere, nipote di Papa Giulio II
(1513). Dai Della Rovere (il ricordato Francesco Maria I, Guidubaldo II e Francesco Maria II) Pesaro ebbe la grandiosa cinta murata pentagonale, di cui sopravvive oggi il possente Bastione degli Orti
Giuli con la vicina Porta Rimini, e la monumentale chiesa di S.Giovanni Battista, capolavoro di Gerolamo Genga, oltre all'ampliamento del Palazzo Ducale con i suoi vari appartamenti, alla chiesa
ottagonale di S.Ubaldo e a quella fastosa del Nome di Dio e, per finire, la realizzazione del porto-canale, risistemato poi nel sec. XVIII da Gianfrancesco Buonamici. Va precisato a questo punto che
fu con i Della Rovere che Pesaro, entrata a far parte del ducato di Urbino, ne divenne l'effettiva capitale fino alla devoluzione del ducato alla Santa Sede (Papa Urbano VIII), dopo la morte di
Francesco Maria II (1631), rimasto senza eredi diretti essendogli premorto il giovane figlio Federico Ubaldo. Da allora Pesaro fu città capoluogo, insieme con Urbino, dell'omonima Legazione
Pontificia, affidata ad un Cardinal Legato fino al periodo napoleonico e, dopo la restaurazione, fino all'unificazione italiana (1861). Furono gli anni in cui si distinsero personaggi illustri come
l'abate Annibale degli Abbati Olivieri (1708-1709), fondatore dell'omonima Biblioteca e Museo, ospitati oggi all'interno del seicentesco Palazzo Almerici e come l'architetto, pittore e letterato
Gianandrea Lazzarini (1710-1809), progettista di Palazzo Olivieri (oggi sede del Conservatorio Musicale 'G. Rossini') di cui decorò più di una sala, oltre che del signorile Palazzo Toschi-Mosca e
della sede dell'ex Seminario Diocesano. Pesarese fu anche Domenico Mazza (1755-1847), primo raccoglitore della splendida collezione di ceramiche istoriate costituenti oggi il Museo delle Ceramiche,
annesso ai Musei Civici, insieme con la Pinacoteca dove è esposto quel capolavoro assoluto che è la 'Pala di Pesaro' di Giovanni Bellini (il Giambellino). Sotto la Cattedrale (facciata del sec. XII e
interno rifatto nel sec. XIX) sono in fase di recupero due splendidi pavimenti musivi sovrapposti: un vero e proprio unicum, sia per la vastità del litostrato che per la sua perfetta
conservazione (secoli IV e VI d.C.). Una visita è d'obbligo anche al piccolo Museo della Casa natale del grande Gioachino Rossini a cui è stato anche dedicato l'ottocentesco Teatro 'G. Rossini',
opera dell'architetto Pietro Ghinelli, inaugurato nel 1818 e oggi una della sedi dell'annuale Rossini Opera Festival.
Fanno oggi parte del territorio comunale pesarese anche gli antichi castelli di Novilara (m.215) e Candelara (m.204), entrambi alla destra della valle del Foglia, con bella vista panoramica dall'alto
delle loro cinte murate, noto inoltre il primo per l'antica necropoli picena (VIII-VI sec. a.C.) venuta alla luce nel secolo scorso nelle sue vicinanze.
testo tratto da http://www.turismo.pesarourbino.it/elenco/comuni/pesaro.html