Antica cittadina di origini romane posta nella media valle del Metauro, lungo il percorso dell'antica Flaminia, chiusa tra i contrafforti delle Cesane e il ripido versante settentrionale del colle
dei Cappuccini, dista da Fano e dal mare 25 km.
Sorge poco più a monte della piana fluviale dove si estendeva l'abitato di Forum Sempronii, così forse denominato dal tribuno della plebe Gaio Sempronio Gracco quando sorse in applicazione
della lex Sempronia (attorno al 130 a.C.). Di quel municipio, distrutto durante le invasioni barbariche, stanno lentamente riemergendo i resti in località S. Martino del Piano dove è stato
istituito un importante parco archeologico. La Fossombrone attuale appare distesa fra piano e collina nel punto in cui la valle si restringe e, vista da lontano, è caratterizzata da un digradare di
tetti da cui emergono i campanili delle chiese principali e le parti superiori dei maggiori palazzi nobiliari; il tutto sovrastato dalla larga quinta della Corte Alta dei Montefeltro con il suo aereo
loggiato (sec. XV-XVI). Ancora più in alto dominano la Cittadella, formatasi al tempo delle scorrerie barbariche, e dalla sommità del colle di S.Aldebrando, i ruderi imponenti della Rocca
malatestiano-feltresca con il massiccio bastione carenato incombente sulle case sottostanti. Tutta una serie di edifici storici che ricordano quando Fossombrone, superati i tempi delle lotte e
rivalità del periodo comunale volte a contrastare la politica espansionistica di Fano, fu prima soggetta ai Malatesta del ramo pesarese, diventando poi uno dei centri maggiori del ducato di Urbino,
fino alla sua devoluzione alla Santa Sede (1631). Gli anni, quindi, che videro sorgere la ricordata Corte Alta, sede oggi del Museo Civico con ricca sezione archeologica e della Pinacoteca Comunale
che custodisce un bel gruppo di tele del forsempronese Gianfrancesco Guerrieri (1589-1657). In basso, lungo l'asse porticato del corso, la barocca chiesa di S.Filippo, la chiesa di S.Agostino
ristrutturata nel sec. XVIII e, poco più avanti, la Cattedrale, ricostruita a fine Settecento su disegno di Cosimo Morelli. Fra i palazzi, quello Comunale opera di Filippo Terzi (sec. XVI), quello
Vescovile con elegante rivestimento a bugnato (sec. XV), quello Seta-Cattabeni (sec. XVI) e la Corte Rossa (sec. XVI), una delle sedi ducali così come la Corte Bassa (sec. XVI), antica residenza del
cardinale Giuliano Della Rovere, fratello del duca Guidubaldo II. Ancora più a valle la chiesa di S.Francesco, rinnovata nel sec. XVIII, e la ricca Biblioteca Civica Passionei istituita nel 1784. Una
prestigiosa raccolta d'arte è la Casa Museo Quadreria, già del notaio Giuseppe Cesarini e ora proprietà comunale, dove il visitatore può osservare diversi ambienti che conservano intatta l'atmosfera
di una casa borghese della prima metà del Novecento e dove si può ammirare un rilevante numero di dipinti di Anselmo Bucci, Achille Funi, Aldo Carpi, Giorgio Morandi, Arturo Tosi, Gino Severini,
Walter Lazzaro, Sandro Gallucci, Nino Caffè, Emilio Antonioni e diversi altri ancora, insieme con sculture di Francesco Messina, Marino Marini e Angelo Biancini. Oltre il ricostruito ponte ad unica
grande arcata che attraversa il Metauro, sorge il Cimitero, affiancato dalla chiesa e convento dell'Annunziata, costruiti nel sec. XV, ma rinnovati in seguito; subito dopo l'incombente colle dei
Cappuccini (m.329) con l'omonimo convento (sec. XVI), uno dei primi dell'ordine che ebbe nel forsempronese Ludovico Tenaglia uno dei suoi fondatori.
A sinistra del Metauro, distesa su un piccolo altopiano (m.580), sovrastante la Cittadella, si estende la Pineta delle Cesane con incorporato il vivaio del Corpo Forestale dello Stato. La sua
piantumazione, iniziata nel 1916 dai prigionieri di guerra austriaci, è stata poi continuata con imponenti opere di rimboschimento che ne hanno accresciuto l'estensione per diversi chilometri in
direzione di Urbino.
testo tratto da http://www.turismo.pesarourbino.it/elenco/comuni/fossombrone.html