Città di Castello, Pinacoteca Comunale, dal 30 ottobre 2021al 9 gennaio 2022
La mostra
ricostruisce il periodo tifernate di Raffaello, quando tra 1500 e 1504, ad appena venti anni, ricevette a Città di Castello importanti commissioni che gli aprirono le porte delle corti rinascimentali
e della curia romana. Qui dipinse giovanissimo lo Sposalizio della Vergine e la Crocifissione Mond.
A Città di Castello, Raffaello divenne Raffaello, distaccandosi sempre più dal modello del Perugino. Saranno sei le opere di Raffaello esposte nella mostra tifernate. Oltre allo Stendardo conservato
nella Pinacoteca comunale, nella mostra di Città di Castello sarà possibile vedere la primissima opera di Raffaello giovane, La Pala di San Nicola da Tolentino, presente fino al terremoto del 1789
nella chiesa tifernate di Sant’Agostino: l’Eterno e la Vergine del Museo Nazionale di Capodimonte e l’Angelo della Pinacoteca di Brescia, il disegno dell’Ashmolean Museum di Oxford con uno studio
delle teste delle fanciulle presenti nel corteo dello Sposalizio e il disegno relativo all’Eterno per il gonfalone della SS. Trinità. Il Maestro ha lasciato alla città cinque capolavori.
Nell’anno 1500, forse anche prima, compare a Città di Castello il giovanissimo Raffaello che realizza la Pala Baronci, la Crocifissione Gavari, lo Sposalizio della Vergine e lo Stendardo della Trinità, unico lavoro ancora presente in città e conservato nella Pinacoteca Comunale, a Palazzo Vitelli alla Cannoniera. I quattro o cinque anni di attività artistica di Raffaello per Città di Castello sono stati celebrati e indagati a lungo, ma in realtà ne rappresentano gli aspetti più affascinanti e vale la pena di ripensarli ancora per capire fino in fondo quale possa essere stata la sua vera formazione, le sue invenzioni e i rapporti con gli artisti della sua generazione.
Testo tratto da:
https://www.silvanaeditoriale.it/exhibition/412/raffaello-giovane-citta-di-castello