SANT'ANGELO IN VADO

E LA DOMUS DEL MITO

 

Sant'Angelo in Vado è una cittadina situata lungo l'alta valle del fiume Metauro, al centro di un ameno paesaggio caratterizzato dai primi contrafforti appenninici che fiancheggiano la strada statale che sale verso il passo di Bocca Trabaria (m.1044). Di origini medievali, S.Angelo in Vado è sorto sulle rovine della romana Tiphernum Mataurense, antico municipio distrutto durante la guerra gotica. L'abitato medievale fu dedicato all'Arcangelo Michele e definito 'in Vado' dal guado lungo il Metauro. Centro principale fin dal IX secolo della cosiddetta Massa Trabaria, dalla metà del secolo XIV fu soggetto ai Brancaleoni per entrare a far parte dei territori del futuro ducato di Urbino quando Gentile Brancaleoni sposò Federico da Montefeltro.  Il centro storico è ricco di bei monumenti di varie epoche: dal trecentesco Palazzo della Ragione sovrastato dalla coeva Torre Civica ('el Campanon') alla settecentesca Cattedrale, dagli antichi palazzi Santinelli, Grifoni, Clavari e Mercuri al secentesco Palazzo Fagnani (maestosa sede comunale dal 1838). Fra le chiese più siginificative ricordiamo: S.Maria extra muros con l'adiacente ex monastero dei Servi di Maria, S.Chiara con il relativo convento, S.Caterina del Corso e S.Caterina delle Bastarde, la seicentesca chiesa ottagonale di S.Filippo e l'oratorio dell'Immacolata, S.Bernardino, S.Francesco e la cinquecentesca S.Maria degli Angeli con adiacente chiostro coevo. Poco lontano dal complesso chiesastico di San Francesco, nell'area del Campo della Pieve,  sorge la "Domus del mito", il più importante ritrovamento archeologico venuto alla luce negli ultimi 50 anni. Eretta verso la fine del I° secolo d.C., è ampia circa 1.000 metri quadrati e impreziosita da un ricco complesso di mosaici figurati bicromi e policromi. Altra stanza spettacolare è il triclinium che raffigura una scena di caccia e una di pesca contornate da un festoso repertorio di motivi geometrici in bianco e nero. Sant'Angelo in Vado è la città natale di Taddeo e Federico Zuccari che a fine XVI secolo si cimentò in un'opera ciclopica ossia illustrò la Divina Commedia di Dante Alighieri. E' la capitale Tartufo Bianco pregiato; nelle ultime tre settimane di ottobre e nella prima di novembre si tiene la Mostra Nazionale del tartufo Bianco . E' anche presente un Centro Sperimentale di Tartuficoltura. 

testo tratto da http://www.turismo.marche.it/Guida/Teatri/Title/SantAngelo-in-Vado/IdPOI/5584/C/041057

 

 

DOMUS DEL MITO

A Sant'Angelo in Vado (25 km da Urbino) nell'area di Campo della Pieve, oggetto degli ultimi scavi condotti dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici di Ancona, si è messa in luce l’intera articolazione di una grande Domus gentilizia eretta verso la fine del I° secolo d.C. ampia circa 1.000 metri quadrati e impreziosita da un ricco complesso di mosaici figurati bicromi e policromi.
La Domus, rappresenta il più importante ritrovamento archeologico venuto alla luce negli ultimi 50 anni e, l’elevato numero di figure per lo più legate alla mitologia classica, l’hanno fatta battezzare “Domus del Mito”.
I pavimenti musivi, di buona e ottima qualità, e per lo più splendidamente conservati, esibiscono soggetti vari che mostrano l’inserimento dell’antica città di Tifernum Mataurense nel circuito di cartoni e maestranze specializzate e la presenza in essa di una committenza colta e raffinata.
Fra i temi raffigurati spiccano: Nettuno ed Anfitrite sul Carro del Trionfo condotto da cavalli marini che vi accolgono, Dioniso vi inebria e la bella Medusa vi pietrifica. A seguire, il riquadro con Scena di Caccia, la Lotta Marina nell'emblema del sontuoso mosaico del triclinio: la murena morde il polipo che agguanta l'aragosta e tutt'attorno quaranta medaglioni figurati, oltre ad un fastoso repertorio di motivi geometrici in bianco e nero.

Testo tratto da http://www.domusdelmito.com/